10 maggio 2010

sindacale/riflessioni

….in questi anni il livello politico, culturale e  la capacità di  rappresentare fedelmente i bisogni dei lavoratori, di coltivarne la loro fiducia, ha subito un deciso ridimensionamento. Nei gruppi dirigenti sindacali, a corto di idee, ideologicamente e culturalmente incapaci di rinnovarsi, politicamente e anagraficamente fermi agli anni settanta, ha prevalso una scelta di corporativismo. La psicosi dell’accerchiato ha prodotto solo sfiducia, diffidenza e quindi scelte ad personam dei quadri con l’unico criterio della fedeltà non solo alla linea ma soprattutto al capo. Non c’è vera fiducia e quindi neppure rispetto nei confronti del delegato, del funzionario e finanche di qualche segretario. E pertanto non c’è neppure una necessaria quanto sensata autonomia nello svolgimento della quotidiana pratica sindacale. Questa degenerazione  i lavoratori non la conoscono nei suoi aspetti più profondi, ma la sentono, la vivono sulla loro pelle. Il risultato è la diffidenza…

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