29 settembre 2009

La Chiesa dei teologi

In Rete un urlo di indignazione e disperazione che solo un padre separato dai suoi figli può veramente capire.

papa “La Chiesa non può restare indifferente davanti alla separazione dei coniugi e ai divorzi, davanti alla rovina delle famiglie, e alle conseguenze create nei figli dal divorzio. Questi, per essere istruiti ed educati, hanno bisogno di riferimenti estremamente precisi e concreti, di genitori determinati e certi che in modo diverso concorrano alla loro educazione”.

Anche (o soprattutto) quando certe parole arrivano dalla massima espressione ecclesiastica, sua Santità il Papa, ritengo giusto far sentire alte le voci disperate di chi ha vissuto e vive tuttora una situazione di profonda sofferenza. Solo vivendola una situazione così dolorosa la si può capire, solo se si hanno dei figli che diventano la ragione di vita si può immaginare la disperazione, i tormenti dei padri che vedono compromesse le certezze, il futuro dei suoi figli. Ma che non smettono mai di costruire intorno a loro attenzione e amore. Non è forse questo il pilastro di una famiglia?

Sono sicuro che leggendo il post pubblicato da Alessandro Gilioli sul blog Piovono Rane tante altre persone si riconoscono in queste frasi forti ed indignate:

“Giù le mani dai bambini. Stia zitto sui bambini. Stia zitto sui figli, sui padri, le madri, le sofferenze. Stia zitto sul dolore di doversi separare, Lei neppure sa cosa significhi, non s’immagina neanche perché ci si arriva, e con quali tormenti. Lei non può sapere che cos’è questa cosa tanto facile da condannare come fa Lei, un tanto al chilo, come al bar dello sport, proprio Lei, il fine teologo. La separazione, la catastrofe di una vita, qualcosa che si ha il coraggio di provare ad affrontare solo per evitare una catastrofe peggiore, vivere e far vivere i propri figli in un mondo e in una casa dove non c’è più l’amore, dove il risentimento e l’odio sono il pane che soprattutto loro, i figli devono ingoiare a ogni ora.

“Conflitti e confusioni interne”, decide Lei nella sua bella stola bianca. Ma ha idea dei conflitti e delle confusioni interne che lacerano un bambino quando i genitori vivono insieme detestandosi? Ne ha idea? Che cosa ne sa, Lei, cosa ne sa di questo abisso? E cosa ne sa della lenta fatica quotidiana per dargli un luogo migliore in cui crescere, un luogo in cui i figli imparano cosa vuol dire volersi bene, cos’è la generosità, dove si nasconde la felicità?

Cosa ne sa, Lei, di quanto è lungo e difficile il percorso per creare attorno a questi figli una nuova famiglia, sì proprio quella che Lei liquida come “alterata”, e si vergogni di usare questa parola, si vergogni di insultare i miei legami, si vergogni di insultare i legami di tante persone che amano i propri figli, più di quanto Lei in vita sua, Santità, non ha probabilmente mai neppure immaginato di poter fare.”

28 settembre 2009

Le due Italie, un solo presidente…

Non era mia intenzione cominciare con un post che riguarda una notizia politica. Ma…non si può non imbarazzarsi, dico meglio indignarsi, di fronte ad alcune fresche uscite veramente stomachevoli della nostra politica, anzi del capobastone della nostra politica, l’illustre Cavalier Berlusconi & seguito. Leggere per credere. Berlusca

Aldilà del delirio di esternazioni da osteria fatte dal Nostro, a cui purtroppo ci si è abituati, mi ha veramente costernato, parlando della crisi, la dichiarazione “…molte categorie di lavoratori, che non hanno subito alcun contraccolpo negativo dalla crisi economica, hanno ridotto i propri consumi perché sono attanagliati dalla paura”. E allora rimando la riflessione ad alcune notizie odierne:

dati INPS su utilizzo della cassa integrazione e indennità di disoccupazione. Vorrei che qualcuno di questi signori sapesse, a cominciare dal massimo esponente del governo, che l’indennità di cassa integrazione, al netto delle trattenute sociali e dell’irpef, si traduce in un assegno mensile che và dai 700 agli 800 euro. Può considerarsi un reddito sufficiente per far ripatire i consumi? Personalmente, da “utilizzatore finale” di questo ammortizzatore le posso rispondere? Pagato affitto, corrente, gas, acqua, generi alimentari, spese per scuola, ecc., devo calcolare quanto mi rimane o lo capite da soli? Non stanno certamente meglio quelli che hanno perso reddito e lavoro! E tra cassa e licenziati parliamo di milioni di persone con relativa famiglia…

vorrei anche ricordare a lorsignori che quando si parla di indennità di disoccupazione o di cassa integrazione, i soldi che si usano fanno parte di un apposito fondo INPS che viene alimentato da sempre dai versamenti mensili dei lavoratori dipendenti e relative imprese. Pertanto i decantati (da qualche maldestro ministro) ammortizzatori sociali che solo in Italia ci sarebbero, ce li siamo ampiamente pagati!crisi

lo scudo fiscale. Un rinnovato abominio del nostro governo che sembra non conosca limiti all’ottusità, l’arroganza e l’impunità a cui ci stà abituando…

25 settembre 2009

nonsoloperaioBlog

Ciao a tutti, questo è un blog che non vuole essere troppo serio e neppure troppo “tecnologico”. Vuole essere soltanto un tentativo di comunicare alcune considerazioni, idee(?), banalità che navigano nella mia testa e magari poterle anche condividere!

Come si intuisce dal nome del blog chi scrive è un operaio del nord…sì, sì, signori miei, un operaio di quelli brutti e sporchi con la tuta blu che lavorano nelle fabbriche!...avete capito bene, le fabbriche esistono ancora...Di più ragazzi, un operaio che ha passato venticinque anni nelle fabbriche, anche se una parentesi l’ho lavorata nelle fabbriche ma come sindacalista(!). Credetemi un operaio di “sinistra” e pure sindacalizzato (esisto davvero), anche se incazzato parecchio con chi dovrebbe e vorrebbe rappresentare me e la mia (nostra) condizione.

Mi sorprendo spesso leggendo nei blog, nei forum di discussione, commenti sulle notizie che riguardano il lavoro, la politica, le problematiche sociali, nel constatare che chi scrive non conosce concretamente le vicende di cui parla e giudica a sproposito. L’impressione è di una Rete popolata da una fittissima schiera di addetti ai lavori (per me preparatissimi e bravissimi) per quanto riguarda le tecnologie, di altrettanti appassionati di gossip, sesso e minchiate varie, ma sulle vicende politiche e sociali, di troppi personaggi ( a volte ragazzini) che la vita l’hanno vista spesso dietro un computer o comunque inseguendo ideologie, messaggi, propaganda propinati dai mass-media, dal potere politico e mediatico che nel nostro paese ci mostra solo il lato più conveniente (a loro) delle cose e ci fà discutere, litigare, ammazzare su questioni che in definitiva non riguardano la nostra vita quotidiana.

Ecco, io nel mio piccolo ma reale mondo, vorrei attraverso questo blog provare a comunicare un personale punto di vista e magari non solo su aspetti che riguardano la mia condizione (che comunque determina la mia visione delle cose). Mi auguro che possano trovare ascolto, l’interesse di qualcuno che ancora crede nella sincerità, nell’onestà delle persone. Soprattutto mi auguro di essere in grado di farmi capire, di portare avanti questo piccolo ma credo impegnativo progetto. Anche compatibilmente con i tempi di un operaio con tre splendidi figli e una compagna straordinaria.