10 maggio 2010

sindacale/…riunione sindacale

…per un sindacato come il nostro che si appresta ad una durissima prova di sopravvivenza politica contro le scelte dell’impresa, del Governo, di Cisl e Uil e financo della Cgil, un livello della discussione  certamente non all’altezza della situazione. Non mi sorprende. Il sindacato storico di Brescia come laboratorio politico, passando anche attraverso i consigli di fabbrica, non esiste più da diversi anni. E non è stato sostituito da niente altro. Una cosa, in particolare, mi ha impressionato dell’impostazione politica che si tende a trasmettere ai delegati di fabbrica: l’idea che siamo soli, accerchiati e isolati nelle nostre lotte di libertà, nella contrattazione, nella difesa dei diritti e del ruolo sindacale. I nostri avversari sono il Governo, Confindustria, Cisl e Uil, ma anche la Cgil, poi ci sono alcune Fiom territoriali anch’esse non in linea,  inoltre neppure a Brescia  và tutto bene e anche nella nostra zona ci sono esempi più o meno corretti….Ci si deve chiudere nel fortino, soli contro tutti, dentro e fuori dalla fabbrica. Dimenticando che la società civile, il grosso dei lavoratori, la forza collettiva e gli strumenti per vincere sono là fuori, da riconquistare.  Uno spirito corporativista e diffidente  spinto fino all’estremo. Una chiusura culturale e mentale, questa, che difficilmente ci potrà portare a costruire quelle condizioni, quei rapporti di forza, quei risultati  che condizionano fino a cambiare le scelte delle controparti.

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