25 marzo 2010

Al di fuori della legge

paolino22
Da parte del Vaticano un eloquente giustificazione per i decenni di silenzio e la mancanza di provvedimenti  a proposito dei casi di pedofilia nelle proprie file, che hanno visto il coinvolgimento in numerosi casi anche di alti prelati. Non abbiamo “mai proibito la denuncia degli abusi sui minori alle autorità giudiziarie”. Che vuol dire? L’obbligo morale e civile di rispettare la legge e di denunciare eventuali violazioni, in particolare quelle così vergognose e ignobili ai danni di indifesi bambini, vale solo per gli altri, i “comuni” cittadini, magari quelli che frequentano poco la chiesa? (..................)

E poi, vorrebbero pure arrogarsi  il diritto di poterne proibire la denuncia?!  Leggo e sento commenti di tanti cattolici indignati (tra questi anche i soliti, noti, disgustosi, politici…) per la diffusione di queste scandalose notizie sulla Chiesa e sul Vaticano. A me sembra però che, sia il generalizzato comportamento tenuto in passato dalla gerarchia della Chiesa e peggio ancora le “giustificazioni” che vengono date ora,  dimostrano una visione distorta e infame della comunità e della presunta vita “pastorale” che i preti si sono imposti al suo interno.

2 commenti:

Aries 51 ha detto...

Questo a dimostrare, in caso ce ne fosse ancora bisogno, il legame indissolubile fra le sette religiose e gli stupratori della Libertà, della Democrazia e del progresso culturale dell' uomo. Solo gli infami si nascondono dietro ad oscenità del genere.

severus ha detto...

anche io ho visto un parallelo tra chi ci nega una reale pratica Democratica che favorisca il progresso del nostro Paese, collocandosi al di sopra della Legge e governando solo la disinformazione e chi,attraverso il potere della religione, fà altrettanto.

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