17 novembre 2009

Vertice Fao e fame nel mondo

"Alla fine di questa giornata, quando saremo ancora qui, oltre 17 mila bambini saranno morti di fame. Ne scompare uno ogni cinque secondi. Sei milioni in un anno".
Queste le parole pronunciate dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki- Moon, in apertura del vertice della Fao sulla sicurezza alimentare che è andato in scena a Roma.
Vertice a cui i presidenti e capi di Stato della maggioranza dei paesi ricchi nel mondo non si sono neppure presentati. Vertice che si è concluso, per l’ennesima volta, con un generico accordo politico che assume gli impegni già presi a L’Aquila, ma che contestualmente stabilisce che di quei quarantaquattro miliardi che sarebbero necessari per dimezzare gli affamati entro il 2015, secondo l’impegno assunto con il G8 dell’Aquila, oggi, è meglio non parlarne. Un fallimento.
Restano da archiviare, per la cronaca, alcuni interventi di autorevoli esponenti di governo e capi di......


Stato del mondo.
Lula: "la metà delle risorse che i leader mondiali hanno investito per salvare le banche, renderebbe possibile eliminare la fame in tutto il mondo. E questo dimostra che la lotta resta ancora marginale nelle priorità politiche globali".
Benedetto XVI: "Non è possibile continuare ad accettare opulenza e spreco, quando il dramma della fame assume dimensioni sempre maggiori!". Con queste parole ha concluso il suo intervento il Papa…
La moglie del presidente iraniano Ahmadinejan ha sostenuto che “l’ispirazione religiosa ha effettivamente aumentato la sicurezza alimentare”.
Ma, in particolare hanno dato il meglio di sè, Gheddafi, che si è distinto per le duecento hostess selezionate e pagate per ascoltarlo nelle serate del summit e il suo caro amico Berlusconi, che presiedeva l’assemblea, e che ha orgogliosamente mostrato, anche nel mezzo dei lavori, il suo oramai famoso talento nel raccontar di barzellette.


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