14 novembre: la mobilitazione in Europa, gli appuntamenti
Roma, Bucarest, Praga, Stoccolma, Madrid, Lisbona, Atene e in tante altre città europee, il 14 novembre scenderanno in piazza i lavoratori e le lavoratrici per dire: l'austerità non funziona, è necessario un cambio di rotta per ridare impulso al lavoro e per ristabilire la giustizia sociale e la solidarietà tra i paesi. Manifestazioni, sit-in e scioperi generali si susseguiranno per tutta la giornata ».
Le ragioni della mobilitazione.....
proclamata dalla Confederazione Europea dei Sindacati in un documento:
Noi rifiutiamo:
− lo smantellamento della protezione
sociale;
− l'aumento della flessibilità del mercato
del lavoro;
− la privatizzazione dei servizi pubblici;
− la pressione al ribasso sui salari;
− la diminuzione delle pensioni;
− la deregolamentazione degli standard
sociali;
− l'esclusione sociale;
− la crescita delle disuguaglianze;
− l'attacco alla contrattazione collettiva e
al dialogo sociale.
Noi proponiamo:
− una governance economica al servizio della crescita
sostenibile e occupazione di qualità;
− giustizia economica e sociale attraverso politiche di
redistribuzione, tassazione e protezione sociale;
− una garanzia occupazionale per i giovani;
− un'ambiziosa politica industriale europea orientata
verso un'economia verde e a basse emissioni di
carbonio e verso settori rivolti al futuro, con
opportunità di occupazione e crescita;
− l'intensificazione della lotta contro il dumping sociale
e salariale;
− la condivisione del debito attraverso gli Eurobond;
− l'effettiva applicazione di una tassa sulle transazioni
finanziarie per combattere la speculazione e
agevolare politiche di investimento;
− l'armonizzazione della base fiscale con un tasso
minimo per le imprese in Europa;
− uno sforzo determinato per combattere l'evasione e
la frode fiscale;
− il rispetto per la contrattazione collettiva e il dialogo
sociale;
− il rispetto dei diritti sociali e sindacali fondamentali.
Le ragioni della mobilitazione.....
proclamata dalla Confederazione Europea dei Sindacati in un documento:
14 NOVEMBRE 2012 CON LA CONFEDERAZIONE EUROPEA DEI SINDACATI PER IL LAVORO E LA SOLIDARIETA' – NO ALL'AUSTERITA' - L'AUSTERITA' NON FUNZIONA!
Da molti anni il movimento sindacale europeo deplora le misure di austerità. Esse trascinano l'Europa nella stagnazione economica, fino alla recessione. Il risultato: blocco della crescita e disoccupazione in continuo aumento. I tagli a salari e protezione sociale sono attacchi al modello sociale europeo e aggravano disuguaglianze ed ingiustizia sociale.
Gli “errori di valutazione” del Fondo monetario internazionale (FMI) hanno avuto un impatto incalcolabile sulla vita quotidiana dei lavoratori e cittadini europei. Tutto ciò rimette in gioco l'intera base delle politiche di austerità. Il FMI si deve scusare. La Troika deve rivedere le sue richieste.
L'Europa ha un debito sociale, non esclusivamente monetario. E' stata promessa una ripresa che non è mai
avvenuta. 25 milioni di europei non hanno lavoro. In alcuni paesi il tasso di disoccupazione giovanile oltrepassa il 50%. Il senso di ingiustizia è diffuso e lo scontento sociale sta crescendo.
E' NECESSARIO UN CAMBIO DI ROTTA VERSO UN PATTO SOCIALE EUROPEO
I sindacati europei chiedono un cambiamento di rotta. Le misure applicate non stanno funzionando, stanno invece distruggendo I nostri lavori e il nostro patrimonio sociale.
La Ces chiede un patto sociale per l'Europa, con un vero dialogo sociale, una politica economica che stimoli occupazione di qualità, la solidarietà tra paesi e la giustizia sociale.
I lavoratori stanno pagando a caro prezzo crisi e misure di austerità, mentre il mondo della finanza e gli speculatori continuano a prosperare.
Poniamo fine alla frode fiscale, ai paradisi fiscali e alla competizione fiscale tra paesi. La tassa sulle transazioni finanziarie deve contribuire a riparare I danni del capitalismo senza regole.
PER IL LAVORO E LA SOLIDARIETA' NO ALLE DISUGUAGLIANZE SOCIALI
Noi rifiutiamo:
− lo smantellamento della protezione
sociale;
− l'aumento della flessibilità del mercato
del lavoro;
− la privatizzazione dei servizi pubblici;
− la pressione al ribasso sui salari;
− la diminuzione delle pensioni;
− la deregolamentazione degli standard
sociali;
− l'esclusione sociale;
− la crescita delle disuguaglianze;
− l'attacco alla contrattazione collettiva e
al dialogo sociale.
Noi proponiamo:
− una governance economica al servizio della crescita
sostenibile e occupazione di qualità;
− giustizia economica e sociale attraverso politiche di
redistribuzione, tassazione e protezione sociale;
− una garanzia occupazionale per i giovani;
− un'ambiziosa politica industriale europea orientata
verso un'economia verde e a basse emissioni di
carbonio e verso settori rivolti al futuro, con
opportunità di occupazione e crescita;
− l'intensificazione della lotta contro il dumping sociale
e salariale;
− la condivisione del debito attraverso gli Eurobond;
− l'effettiva applicazione di una tassa sulle transazioni
finanziarie per combattere la speculazione e
agevolare politiche di investimento;
− l'armonizzazione della base fiscale con un tasso
minimo per le imprese in Europa;
− uno sforzo determinato per combattere l'evasione e
la frode fiscale;
− il rispetto per la contrattazione collettiva e il dialogo
sociale;
− il rispetto dei diritti sociali e sindacali fondamentali.
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