13 giugno 2010

Uomini liberi e forti


"E' finita l'epoca del conflitto tra capitale e lavoro e tra questo conflitto e l'economia sociale di mercato, non ho dubbi: la via giusta è quella dell'economia sociale di mercato, che è la via di Pomigliano",
e…"questo è un posto di uomini liberi e forti…”

Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, intervenendo alla festa nazionale della Cisl in corso a Levico Terme. Non saprei se considerare più surreale, falsa e provocatoria la prima o la seconda della battute di Tremonti. Il conflitto tra capitale e lavoro è naturale, intrinseco in un confronto tra due interessi contrapposti. Lo si può contenere, mediare, ma non può venir meno se non attraverso l’azzeramento di uno dei due interessi. E Pomigliano, la trattativa imposta dalla Fiat ai sindacati, rappresenta per il lavoro, per i lavoratori tutti, proprio questo: l’accettazione passiva degli interessi dell’impresa, a discapito dei diritti, delle elementari regole che definiscono condizioni di lavoro e di vita. L’economia sociale di mercato non esiste, è una delle tante invenzioni degli economisti “illuminati” come Tremonti per edulcorare la pillola e continuare a prenderci per il culo! In quanto poi alla definizione, per la platea della Cisl e per sè stesso, di uomini liberi e forti, non può che essere considerata una stupida provocazione (il coraggio e l’autonomia di un sindacato come la Cisl, in questi anni, ogni operaio l’ha potuto misurare nella manifesta passività dimostrata dentro le fabbriche e nella totale subalternità alle scelte del governo fuori…) e come l’ennesima mancanza di rispetto nei confronti di milioni di lavoratori italiani, che da anni non si riconoscono nelle scelte imposte loro dalla Cisl e dalla Uil. E che non ci stanno ad essere azzittiti e umiliati. Come si dice cornuti e mazziati! Tremonti che ti possa….       

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao Severus,è un po che non ci sentiamo, purtroppo ultimamente non ho neanche tanta voglia di stare davanti al computer. Ho letto i tuoi commenti e come sempre dici delle cose giuste e condivisibili, purtroppo certe cose sono difficile da commentare non perché non trovi ma perché quando ti trovi a dialogare con certa gente che è talmente contenta di prenderlo in quel posto che non si abbassa neanche i pantaloni, ti cascano le braccia.
Io non riesco a capire come un sindacato, che dice di fare gli interessi dei lavoratori (csl e uil) possa accettare e firmare un contratto come quello di Pomigliano. Se dovesse realmente passare così com'è ritorniamo indietro di 50 anni.E' doloroso vedere che tutto quello che hai conquistato con anni di lotta e sacrifici si perda in questo modo grazie all'arroganza e alla incapacità dei nostri politici.
Ciao Severus un saluto e un abbraccio a te e alla tua bella femiglia

severus ha detto...

La storia ci insegna che le conquiste di civiltà non sono quasi mai ottenute per sempre, è necessario difenderle per mantenerle. Difenderne i valori di fondo,la democrazia,la solidarietà,la giustizia. Oggi viene messo in discussione il fondamento stesso della nostra Repubblica, i valori sanciti dalla nostra Carta Costituzionale. Tutto il resto ne è una conseguenza. La deriva culturale ha prodotto uno svilimento del diritto al lavoro, ad un giusto lavoro per ognuno di noi. Di conseguenza assistiamo ad una continua manomissione dei diritti e delle garanzie. Ci rimane l'impegno, la lotta politica e culturale per riportare democrazia e giustizia nella società e nelle fabbriche. Un grosso abbraccio antonio e..non lasciamoci travolgere!

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