"E' finita l'epoca del conflitto tra capitale e lavoro e tra questo conflitto e l'economia sociale di mercato, non ho dubbi: la via giusta è quella dell'economia sociale di mercato, che è la via di Pomigliano",
e…"questo è un posto di uomini liberi e forti…”
Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, intervenendo alla festa nazionale della Cisl in corso a Levico Terme. Non saprei se considerare più surreale, falsa e provocatoria la prima o la seconda della battute di Tremonti. Il conflitto tra capitale e lavoro è naturale, intrinseco in un confronto tra due interessi contrapposti. Lo si può contenere, mediare, ma non può venir meno se non attraverso l’azzeramento di uno dei due interessi. E Pomigliano, la trattativa imposta dalla Fiat ai sindacati, rappresenta per il lavoro, per i lavoratori tutti, proprio questo: l’accettazione passiva degli interessi dell’impresa, a discapito dei diritti, delle elementari regole che definiscono condizioni di lavoro e di vita. L’economia sociale di mercato non esiste, è una delle tante invenzioni degli economisti “illuminati” come Tremonti per edulcorare la pillola e continuare a prenderci per il culo! In quanto poi alla definizione, per la platea della Cisl e per sè stesso, di uomini liberi e forti, non può che essere considerata una stupida provocazione (il coraggio e l’autonomia di un sindacato come la Cisl, in questi anni, ogni operaio l’ha potuto misurare nella manifesta passività dimostrata dentro le fabbriche e nella totale subalternità alle scelte del governo fuori…) e come l’ennesima mancanza di rispetto nei confronti di milioni di lavoratori italiani, che da anni non si riconoscono nelle scelte imposte loro dalla Cisl e dalla Uil. E che non ci stanno ad essere azzittiti e umiliati. Come si dice cornuti e mazziati! Tremonti che ti possa….