la solita propaganda per attirarsi la simpatia ed il consenso di una parte della popolazione bresciana, sempre più minoritaria, culturalmente arretrata e spesso apolitica. I cacciatori. Da quaranta anni. Funziona, purtroppo. Preciso che non ho nessuna precostituita ostilità nei confronti dei cacciatori e la caccia, se non un giudizio fortemente critico per la palese violazione delle regole con cui spesso si contraddistinguono. In ambito legislativo (direttiva europea sempre disattesa) e sul territorio, nell’esercizio venatorio. Invece, come cittadino e come bresciano, considero un offesa all’intelligenza degli elettori bresciani, nella attuale e critica situazione sociale ed economica, cercare facili e vuoti consensi su temi certamente marginali, come la possibilità di sparare alla peppola o di utilizzare lo zimbello. Offende l’intelligenza e la dignità di quella moltitudine di cittadini, anche cacciatori, che vivono sempre più una pesante condizione di disagio e difficoltà, e che, certamente,non trovano nessun riscontro e tantomeno risposte nella più banale e populista campagna elettorale pro-caccia.
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