Lega di governo e Bossi guru

Ho assistito anche stasera in Tv alle dementi dichiarazioni degli esponenti politici leghisti su l’arcivescovo Tettamanzi, reo secondo loro, di aver parteggiato troppo per gli immigrati di recente sfollati  a Milano. Cioè di non applicare, nella sua opera di evangelizzazione, la più terrena politica della Lega (!).

Ma, da tempo, c’è una cosa mi infastidisce e francamente comincia un pò a indignarmi come italiano e (per qualcuno) pure come padano…

Mentre rigorosi e energici giovanotti, guanciotte rosso etiliche e petto in fuori, fazzolettoni verdi al vento, assunti a dirigenti politici della Lega Nord (alla Calderoli e Castelli per capirci…), dalle stanze del potere, al governo, dimostrano di che pasta sono fatti, avanzando proposte politiche volgari  e ridicole se non fossero allo stesso tempo razziste, xenofobe, discriminatorie e ignoranti e dimenticandosi di essere al governo dell’intero paese sanno partorire solamente stupidaggini del tipo: croce sul tricolore, prove di dialetto a scuola, ronde padane, caccia natalizia ai clandestini e non, tassa sul permesso di soggiorno per  immigrati regolari, cassa integrazione ridotta per lavoratori immigrati, ritorno delle gabbie salariali, posti in metro riservati, il divieto con l’eventuale arresto per chi indossi il burqa, ..............................................................

e tutto questo solo negli ultimi mesi, nel nome e per conto di noi padani, gente del nord che vogliamo difendere le nostre “civili” tradizioni,

non rendendosi conto che i problemi del paese e di tutti gli italiani sono altri,

capaci di sostenere e difendere le porcate giudiziarie di Berlusconi, le porcate finanziarie di Tremonti, le porcate amministrative di Brunetta, le porcate scolastiche della Gelmini, le porcate regionali di Formigoni, ecc. ecc.,

da burocrati incalliti, bramosi della sola poltroncina personale a Roma e nelle istituzioni Italiane, continuando a spacciarsi come i rappresentanti di un popolo, quello settentrionale, che non conoscono, non rappresentano e tantomeno difendono,  

i Mass media ci mostrano giorno sì e l’altro pure, quasi fosse a titolo di rassicurazione, il capo-popolo e autoproclamatosi padre della Padania, Umberto Bossi, che con la solita, incomprensibile, battuta di massimo trenta secondi, sancisce la bontà o la stupidità delle iniziative dei suoi discepoli, giornale compreso. Quasi a voler riconoscergli la credibilità del guru, il maestro spirituale dei cittadini del nord.

Certamente fatto crescere  in questi anni al rango di uomo saggio e intelligente. Politicamente astuto e quindi da rispettare.Sarà anche stato per la grave malattia di cui è stato vittima, o forse e soprattutto per l’ìmbecillità dei suoi più stretti collaboratori, magari per la fratellanza che si creata tra lui e Berlusconi, ma lo fanno assurgere a "santino", dalle cui labbra poter sentire parole sagge, di verità.

Distinguiamo: quella è la verità della Lega, la sua verità. Che è cosa diversa dalla verità del popolo. Del popolo del nord.