24 ottobre 2009

Siamo alle solite, nessun rispetto


Mi sento preso in giro. Come operaio, come cittadino, come italiano. In fabbrica si fà fatica: qualche giorno di lavoro, in condizioni sempre più disagiate e poi cassa integrazione. Sapete, sembra che questa cosa (la C.I.G.O.), sia piaciuta a tante aziende “irreprensibili” come quella in cui lavoro io. Americana, ricordo. La gestione della crisi da noi (ma non solo purtroppo) si traduce: volumi di produzione al 25% uguale a ore di produzione comandate al 20%!, con annesso incremento produttività (attraverso il maggior impegno dei dipendenti), aumento flessibilità (ci si deve adattare a mansioni diverse), totale disponibilità (tempi di chiamate al lavoro che si limitano  a poche ore dall’inizio del turno). Ci si scorda dei diritti (finanche del diritto di scioperare) e della sicurezza. Hai bisogno di qualche ora di ferie? No, non si può fare…dovresti recuperarle, così domani intera giornata di cassa! Bisogna capirla l’azienda, c’è la crisi, si deve risparmiare…e la cassa integrazione fà veramente risparmiare. Intanto stanno gradualmente impoverendo l’azienda. E piccolo, ma determinante, dettaglio: il costo di questa crisi ce la stiamo pagando interamente noi lavoratori...
Non lo si vuole riconoscere, si preferisce invece non dare valore al nostro sacrificio, spingerci in una logica di dipendenza dalle scelte dell’impresa che…” mi fà un favore quando mi comanda al lavoro”. Dividere i lavoratori, preparare la strada ad ulteriori e ben più gravi sacrifici che tra qualche mese dovremo, rassegnati, sostenere.


E, intanto, sento le voci della politica italiana, a nome del governo italiano. Il posto fisso? L’abolizione dell’Irap? L’immancabile piagnisteo di un presidente indecente, vittima di complotti di ogni tipo. L’eterna divisione tra l’Italia reale, del lavoro, della crisi, dei sacrifici e quella della chiacchiere. Mi chiedo ricomincia la campagna elettorale? la più bassa ed infima propaganda? No, è molto peggio. Ogni giorno veniamo governati come un popolo di pecoroni, siamo instupiditi da una giornaliera campagna mediatica falsa e indecente, irretiti dalla cultura del più furbo, del più scaltro.

Ogni giorno, un manipolo di cialtroni, travestiti da politici, da amministratori della cosa pubblica, il potere che gli è stato democraticamente concesso, lo usano per mancarci di rispetto.          

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