3 ottobre 2009

La Cgil si mobilita, il Paese si mobilita.

Nel post precedente il link che doveva rimandare alle iniziative della Cgil, oltre quelle della Fiom, non è corretto…chiedo scusa, colpa mia.
manifestaz Penso invece che sia interessante leggere le più recenti prese di posizione della Cgil, in quanto anche lo sciopero dei metalmeccanici si colloca in un contesto di più generale conflittualità che scaturisce da scelte reazionarie e pericolose di un governo che, nella sua marcia verso politiche falsamente liberiste, si sente invece minacciato da qualsiasi voce critica.
Interi settori, decisivi per il funzionamento di una corretta democrazia di un Paese, la magistratura, i giornalisti, si sentono minacciati della loro necessaria autonomia. Oggi nessun ruolo di garanzia, anche istituzionale, ha più diritto di critica nei confronti della politiche del Governo spesso ai limiti della costituzionalità (vedi lodo Alfano) e quasi sempre prive di ogni morale (l’ultima l’ennesimo condono fiscale). Neppure i “compagni” di partito (Fini), tantomeno il Presidente della Repubblica....

Intanto nel paese reale la crisi stà strangolando intere famiglie, i licenziamenti si susseguono, la sanità, la scuola, stanno implodendo. Le tasse rimangono alte ed i servizi ai cittadini continuano a peggiorare. La casa è ancora un problema. E tante famiglie soffrono, diventa sempre più difficile arrivare a fine mese…
Il nostro Presidente del Consiglio, invece, il Cavalier Berlusconi, tiene in scacco le diplomazie del mondo: è unico nel raccontar barzellette e nel fare gaffes. Imbarazzante. Indegno della carica. Ma piace agli italiani, piace talmente che i più non distinguono le barzellette che racconta nelle sue conferenze stampa-monologo dalle necessarie iniziative che il governo dovrebbe mettere in atto. Dobbiamo essere ottimisti…Rimane pur sempre il grande condottiero, il capitano d’azienda, colui che sà cosa fare. vignetta 2
Una parte del paese, oggi, comincia a mobilitarsi, rialza la testa, fà sentire la sua voce…potrebbe essere finalmente il decisivo rigurgito di dignità di un popolo oramai allo sbando. Diamo tutti il nostro contributo.

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