3 gennaio 2011

La Borsa approva, gli operai?

marchionneOggi, primi giorni anno 2011, i notiziari aprono con le dichiarazioni alla Borsa di Marchionne: “Se al referendum di Mirafiori vincono i no, non faremo alcun investimento..”(!) Capito?  In quello che lui definisce il nuovo mondo globalizzato, "di fronte alle grandi trasformazioni in atto nel mercato..ecc.,ecc.” sono gli operai che decidono le scelte strategiche della Fiat! Termini Imerese chiusa (qui però senza referendum), invece i fortunati operai di Pomigliano e Mirafiori devono decidere dà sè il futuro dello stabilimento: accettare di perdere diritti e dignità o non accettare e perdere il posto! Uè, visto i sindacati che lo seguono, il “Marchionne”, questa pare proprio essere la tanto decantata (vedi Cisl) “partecipazione” alle scelte e all’interesse aziendale. Un buon viatico, moderne relazioni sindacali e soprattutto moderne e avanzate scelte industriali. Poi Marchionne si supera

togliendosi anche la soddisfazione di chiedere a tutti quei provincialoni di sindacalisti ed economisti che chiedono risposte precise sul “progetto Italia” da cui dovrebbe dipendere tutto il futuro Fiat (modelli, investimenti, stabilimenti) di smetterla e piuttosto “andate in giro voi  a prendere i soldi". Chissà perchè, ma non mi sembra proprio niente di nuovo, nell’anno 2011, questa arroganza padronale…Deja vù. A cui si aggiunge la promozione a pieni voti che l’amministratore delegato della Fiat fà del governo: ‘'ho trovato molto incoraggiante l'atteggiamento del governo, che ci ha dato tutto l'appoggio necessario per portare avanti il discorso riconoscendo in quello che sta facendo Fiat una cosa buona per il Paese". Ecco! Una scelta  classista, che puzza di speculazione finanziaria, che cancella i diritti, che sottomette il dissenso, che impoverisce il lavoro, non poteva che essere sostenuta da questo governo. Una cosa buona. A quando i finanziamenti statali?

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