3 novembre 2009

Crociate moderne


Come sempre in Italia quando si parla, o addirittura si mette in discussione, la cosidetta tradizione cattolica(?) si chiama allo scandalo. La Corte europea per i diritti dell’uomo, con la sua sentenza sul crocifisso nelle scuole italiane, deve ora fare i conti con la sdegnata reazione  degli ormai noti estremisti cattolici (versione moderna dei tradizionali bigotti e ipocriti) che da noi abitualmente affollano i posti del potere, le poltrone, a cominciare da quelle del governo.
Legittima la discussione teologica e filosofica sulle radici cristiane, la tradizione,ecc.,ecc. Ma dibattito da lasciare ai professori, agli studiosi. Didattico. Fuori dal nostro vivere quotidiano, dai nostri reali interessi.
Sorprende, invece, la violenza che ogni volta esce dalle parole di questi presunti grandi difensori del cristianesimo (o più che altro del Vaticano?) che fà letteralmente a pugni con la dottrina della chiesa.
Sarebbe opportuno da parte  del Ministro dell’Istruzione e dei vari rappresentanti del governo che l’indignazione espressa per questa sentenza che calpesterebbe la tradizione italiana (con i leghisti in prima fila nel sostenerlo!), la conservassero per affrontare i veri problemi della scuola pubblica, a partire da una inesistente politica di integrazione, che peraltro contraddistingue in negativo la visione civile e "democratica" di tutti questi signori.  

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